Nel 2023 abbiamo scelto di includere tutti i luoghi in cui operiamo e abbiamo operato nel nostro nome: sostituendo l’originario Idomeni con un trattino -, diventando così One bridge to-

Questa scelta ci permette di lasciare uno spazio vuoto che tiene insieme il passato e il futuro delle nostre attività, da riempire ogni volta con i luoghi e le storie incontrate, lasciandoci liberi di scommettere su qualcosa che forse ancora non c’è: un futuro di coabitazione.

Chi siamo

One bridge to- (in origine One Bridge to Idomeni) è un’associazione nata da un gruppo di ragazzi e ragazze per creare un ponte tra Verona e Idomeni: un piccolo villaggio sul confine greco-macedone, dove, tra la fine del 2015 e l’inizio 2016, più di diecimila persone migranti che percorrevano la rotta balcanica, si trovarono bloccate dalle nuove misure europee di chiusura dei confini.

In seguito alla prima staffetta, con la quale abbiamo portato aiuti materiali sul campo e grazie alla straordinaria risposta ricevuta dalla persone che hanno accolto e sostenuto l’iniziativa, abbiamo sviluppato un supporto costante lungo la rotta balcanica seguendo due direttive di azione. Da una parte portiamo aiuti e ci impegniamo a costruire, sui confini europei, una comunità ed uno stato di diritto valido anche per le persone migranti che ne sono escluse, in quanto non cittadini dell’Unione Europea; dall’altra, riportiamo nelle città una testimonianza: chi torna mostra i volti, la voce, le sofferenze, le ingiustizie e i desideri di chi è costretto a vivere in campi e accampamenti.

Per fuggire l’assistenzialismo di un certo tipo di aiuto nei contesti d’emergenza, le due direttrici si uniscono in un’azione politica: scostandoci dalla carità e dalla pietà, difendiamo i diritti -spesso dimenticati- che consideriamo necessari per condurre una vita pienamente dignitosa e umana.

OBT- lavora nei Balcani, dove sono stati attivati progetti in Grecia, Serbia, Bosnia-Erzegovina e in Italia, nello specifico a Verona, dove è operativa in progetti di accoglienza di corridoi umanitari, community center e promuovendo incontri, eventi per la cittadinanza e con attività nelle scuole. Da ultimo, ma non meno importante, OBT- opera anche nel Kurdistan Iracheno, supportando la clinica medica dentro il campo di Bajed Kandala.  

Il direttivo di One Bridge To-

  • Edoardo Garonzi

    PRESIDENTE

  • Serena Rubinelli

    VICEPRESIDENTE e RISORSE UMANE

  • Jacopo Rui

    COMMUNITY CENTER VERONA, PROGETTI INTERNAZIONALI, LOGISTICA

  • Serena Zuanazzi

    PROGETTAZIONE

  • Pietro Albi

    TESORIERE, RESPONSABILE PROGETTI INTERNAZIONALI, RESPONSABILE EVENTI

  • Mariavittoria Marchesini

    COORDINATRICE PROGETTO ACCOGLIENZA CORRIDOIO UMANITARIO

  • Giulio Saturni

    SOCIO FONDATORE
    RESPONSABILE AMMINISTRATIVO

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