A Corinto e ad Atene offriamo servizi gratuiti alle persone rifugiate e richiedenti asilo all’interno dei nostri centri operativi gestiti da volontarə internazionali,
i Community Center.

Chi supportiamo?

Sono rifugiati. Molti provengono dalle isole dell’Egeo (Lesvos, Samos, Chios), dove le drammatiche e debilitanti condizioni in cui sono costretti a vivere i richiedenti asilo sono ormai ben note. 
Le famiglie e i singoli con cui lavoriamo quotidianamente provengono da Siria, Afghanistan, Iran, Iraq, Kurdistan, Palestina e paesi dell’Africa Sub Sahariana.

Fuggono da guerre, persecuzioni, minacce, epidemie, carestie in cerca di un rifugio o di un luogo sicuro dove ricostruire una vita.

Ana Blagojević ©

Perchè la Grecia?

La Grecia è tra i paesi europei maggiormente investiti dai flussi migratori recenti. Nel 2020 più di 100.000 persone rifugiate erano ancora presenti nel paese.

La condizione di chi vive nei campi e nei centri di accoglienza governativi è manchevole di numerosi servizi o beni di prima necessità: tali strutture sono situate anche a decine di chilometri di distanza dai centri abitati; spesso sono sovraffollate e con tempi di permanenza che possono durare anni.

Ana Blagojević ©

Cosa facciamo?

Nella città di Corinto, a metà strada tra Atene e Patrasso, nel settembre 2019, è stato aperto un centro governativo di transito che ospita circa mille richiedenti asilo che, trasferiti dalle isole o recentemente arrivati, sono in attesa di risposte e ricollocazione da parte delle autorità.

Alla luce di tali bisogni abbiamo deciso di aprire una Community School e un Community Center che grazie al lavoro dei volontari che partecipano e operano in questo progetto vengono garantite distribuzioni alimentari, visite mediche, supporto psicosociale, attività didattiche, laboratori artistici, proiezioni di video e film e percorsi terapeutici in palestra e viene data la possibilità di trovare un luogo accogliente e sicuro dove poter stare. 

Ana Blagojević ©

Perché Corinto?

A Corinto, nel settembre 2019, è stato aperto un centro governativo di transito che ospita circa mille richiedenti asilo che, trasferiti dalle isole o recentemente arrivati in Grecia attraverso la Turchia, sono in attesa di risposte e ricollocazione da parte delle autorità. Questa condizione di permanenza transitoria, combinata alle problematiche legate alla recente apertura della struttura di accoglienza, crea un gap di servizi dedicati alle persone richiedenti asilo: mancano attività educative, spazi dedicati a momenti ludico-espressivi e luoghi riparati e condivisi dove poter trascorrere il tempo.

Con chi collaboriamo?

Il nostro progetto in Grecia a supporto delle persone rifugiate e migranti nasce dalla collaborazione di tre diverse organizzazioni, Aletheia Refugee Camp Support (Svizzera), One Bridge to Idomeni (Italia) e Vasilika Moon (Italia), associazioni che operano attivamente nel contesto migratorio greco e dei paesi balcanici dal 2017.

Foto di Ana Blagojević ©

ΧΕΙΡΑΨΙΕΣ, il Community Center di Corinto

Il Community Center si propone di fare quello che la parola greca “χειραψίες” (lett. stretta di mano) suggerisce: stringersi le mani, come in ogni primo incontro, riconoscendosi simili o diversi, ma capaci di uguali gesti facendoli diventare spazio che scommette su un futuro di coabitazione. 

È un centro che offre molti servizi, scoprili! È anche un logo di incontro, per accorciare le distanza tra la popolazione del campo e quella locale, un luogo terzo, fatto di condivisione ed incontri.

I servizi offerti

Distribuzione alimentare

Le distribuzioni di cibo e beni di prima necessità per gli ospiti del campo di Corinto avvengono tramite un sistema in cui ogni persona ha una tessera con i punti mensili a propria disposizione, che permettono di scegliere cosa ritirare presso uno sportello chiamato Free Shop.

Possono quindi scegliere tra vari tipi di alimenti o prodotti igienici (arrivati con i TIR degli scorsi mesi), a seconda delle necessità del nucleo familiare e, perché no, dei propri gusti! Sono inoltre distribuiti fuori dal conto del punteggio: mascherine, gel igienizzante e assorbenti.

Ricerca lavoro

Presso i nostri Community Center a Corinto e Atene è stato avviato il progetto Pyxida, dal greco “bussola”, sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

Attraverso percorsi di consulenza lavorativa, offrendo supporto logistico e finanziario e creando una rete che permetta una circolazione facilitata delle informazioni sui servizi già offerti sul territorio il progetto mira a fornire strumenti per l’orientamento al mondo del lavoro e all’autonomia alle persone migranti che frequentano i nostri spazi.

Grazie alla collaborazione con l’organizzazione greca Generation 2.0 nel 2023 è stato attivato uno sportello di orientamento lavorativo, con sessioni individuali di consulenza professionale e workshop specifici di avviamento al lavoro, raggiungendo circa 50 persone che vengono poi seguite da un'Operatrice del Mondo del Lavoro (OML).


Il progetto Pyxida è sostenuto da:

A garanzia del movimento

Spesso le persone rifugiate che frequentano la Community School e il CommunityCenter χειραψίες hanno necessità di doversi spostare da Corinto ad Atene per poter sostenere le interviste necessarie per la propria domanda d’asilo, avere i colloqui con i propri legali o per recarsi negli uffici del Ufficio Asilo del governo, ma anche per le visite mediche e per cercare lavoro. Quando possiamo contribuiamo nelle spese che devono sostenere per questi spostamenti, fornendo i biglietti del treno a coloro che ci richiedono una mano. Un viaggio Corinto - Atene costa 12 €, eppure molto spesso a questi appuntamenti le persone non vanno a cuor leggero.

Sapere di avere quantomeno la garanzia di poter andare a questi appuntamenti o di poter rientrare nella propria stanza alla sera è una preoccupazione in meno per loro, ed è un servizio in più che vogliamo continuare a garantire.

Aiutaci a farlo.


Supporto Psicologico

PASSI è un progetto di One Bridge To- e propone percorsi a tutela del benessere psicofisico e del diritto alla salute mentale per persone in movimento lungo i confini (persone rifugiate/migranti/richiedenti asilo), per persone in situazioni di vulnerabilità e per chi lavora a contatto con queste realtà.

Inoltre, Passi propone sessioni singole che vogliono essere spazi di cura collettiva in cui portare il proprio vissuto nel tentativo di tenere insieme personale e politico. 

L'obiettivo di Passi è la promozione del benessere psicofisico e la prevenzione dell'insorgere di disturbi psicofisici, oltre che riportare l'attenzione alla salute mentale e al benessere psicofisico nei diversi contesti migratori, istituzionali e politici. 

Visita il sito di PASSI

Visite Mediche

Grazie alla collaborazione con Medical Volunteers International e.V. ora nel CommunityCenter di Corinto si effettuano visite mediche ogni settimana fornendo assistenza sanitaria di base tramite personale medico qualificato.

Supporto Logistico

La raccolta di aiuti umanitari che avviene in Italia tramite il progetto del SolidariTIR
necessita di essere organizzata e inventariata una volta arrivata presso il magazzino di Loutraki, poco fuori Corinto.

Questo permette la distribuzione efficace di generi alimentari e prodotti igienico sanitari presso il freeshop o le situazioni di vulnerabilità che ci vengono segnalate sul territorio, da Patrasso ad Atene.

Due volte l'anno, spediamo in Grecia un tir carico di cibo e prodotti sanitari: sono donazioni dirette ai migranti del campo di Corinto e nascondo un storia solidarietà.

IL TIR è un viaggio per le strade della città, fra greci scontrosi, giovani volontari e richiedenti asilo da tutto il Medio Oriente. È un viaggio per scoprire le zone d'ombra della crisi migratoria, dove le attese, i dolori e le speranze si fondono in un unico piccolo angolo di mondo.

Un viaggio che è una missione. Un tir. Una storia. Un podcast.

Il podcast Il Tir è prodotto da Salmon Magazine e One Bridge to -, scritto e narrato da Giovanna Girardi con il supporto fotografico di Ana Blagojevic e musicale di Carlotta Favretto.



Perché organizzare un sistema così e non preparare le buste come spesso vediamo in questi contesti?
Perché in una situazione di emergenza è fondamentale agire rapidamente e quindi la distribuzione tramite pacchetti pre-riempiti è la più efficace e veloce.
Nel contesto del campo di Corinto, e dei servizi che forniamo, ci proponiamo però di garantire spazi di libertà di scelta, che banalmente possono essere la possibilità di fare una spesa secondo le proprie priorità e gusti. Questo approccio è quello che percorre tutte le attività del Community Center, dove le persone possono recarsi in tutta sicurezza, evitando situazioni di affollamento e trovandoci sempre disponibili all’ascolto delle necessità che vengono portate.

La Community School di Corinto

Free Bazar

Dal 2023, abbiamo avviato un'iniziativa per rispondere alla richiesta di vestiario, allestendo un free bazar negli spazi della Community School dove viene offerta l’opportunità di scegliere liberamente e prendere ciò di cui hanno bisogno, fornendo vestiti lavati e ben tenuti donati direttamente in loco.

Questo progetto va oltre il semplice atto di fornire abiti; riconosciamo l’importanza di garantire vestiti puliti e in ordine per preservare la dignità delle persone e promuovere il loro benessere.

Crediamo che ogni individuo meriti di sentirsi curato e rispettato, e fornire vestiti di qualità è per noi un modo tangibile per supportare questa visione.

L'iniziativa è stata ideata da due studentesse, Djainaba e Sara, che hanno svolto il loro stage del SUPSI in Lavoro Sociale presso il Community Center di Corinto.

L'obiettivo principale del “Community school” è quello di promuovere il diritto all'istruzione attraverso corsi di lingua che permettano alle persone coinvolte di imparare una o più lingue europee, tra cui ad esempio l'inglese, per dar loro la possibilità di accedere autonomamente ai servizi pubblici territoriali senza bisogno di mediazione linguistica e per implementare le relazioni sociali con persone appartenenti a culture e lingue diverse.

Oltre alle classi di lingua, all'interno della scuola si svolgono dei laboratori, spazi dove le persone si incontrano per migliorare la qualità del proprio tempo libero attraverso l'espressione e/o apprendimento di abilità tecnico-artistiche e momenti di condivisione di gruppo.

Mentre i corsi di lingua rimangono stabili nel tempo, i workshop dipendono direttamente dall'interesse e capacità proprie dei/delle volontari/e che li organizzano.

Atene

Progetto Meraki

Perché Atene?

La città di Atene è un esempio emblematico delle problematiche e criticità che interessano la Grecia, sia dal punto di vista socio-economico che relativamente ai fenomeni migratori.

Al fine di valutare criticità, problematiche e bisogni dell’attuale situazione, è necessario ricordare che la Grecia, e nello specifico la città di Atene, ha vissuto nell’ultimo decennio gli effetti devastanti di una crisi prima economica e poi sociale.

Nonostante la presenza di diversi attori non governativi stabili, la domanda di servizi e attività supera di gran lunga l'offerta attuale. Tale situazione è peggiorata negli ultimi anni, con quelle che sono state e sono le conseguenze della pandemia e con il costante inasprimento delle politiche anti-migratorie nazionali ed internazionali. 

Questo spazio urbano dal 2010 è messo in ginocchio dalla crisi economica e dalle politiche di austerità, ed è diventato a partire dalla cosiddetta “crisi europea dei rifugiati” uno snodo fondamentale delle rotte migratorie, approdo successivo della rotta del Mediterraneo orientale e punto di partenza per le rotte balcaniche.

Per decine di migliaia di persone migranti Atene è di fatto una prigione a cielo aperto, dove si è costretti a rimanere anni, incastrati e bloccati dal sistema di asilo e da strutture discriminanti ed escludenti,  mentre si escogitano modi per sopravvivere e per fuggire.

La chiusura di numerosi campi e progetti di accoglienza - successiva all’entrata in vigore della Legge voluta dal Governo Mitsotakis del 2019 - unita a politiche sempre più securitarie che hanno negli anni smantellato numerosi proposte solidali presenti in città, hanno reso Atene un luogo sempre più problematico e complesso, dove un crescente numero di persone sempre più invisibilizzate e marginalizzate si ritrova in situazioni di bisogno.

Purtroppo queste condizione di invisibilità e marginalità rendono la stesura di statistiche e l’accesso a dati reali rispetto alla situazione estremamente difficili e complicate. Riuscire ad avere una fotografia realistica e numeri precisi su quanto accade nella città di Atene è a dir poco impossibile e quanto viene dichiarato dalle istituzioni non ritrae affatto l’effettiva situazione delle persone che vivono in città. 

Il Meraki Center

Il centro Meraki è aperto dal lunedì al venerdì durante le ore diurne (10:00 - 17:00) ed è accessibile su appuntamento. Il numero di persone che ha accesso allo sportello è limitato alle capacità del centro, pertanto vi sono delle liste d’attesa nelle quali vengono inseriti. Volontarie e volontari si preoccupano di gestire eventuali emergenze e particolari esigenze, sempre nel rispetto della programmazione settimanale e delle priorità stabilite dal team.

In generale le persone che accedono al centro Meraki sono persone in situazione di fragilità e vulnerabilità, nello specifico persone rifugiate, richiedenti asilo e/o senza fissa dimora, adulti singoli e famiglie con bambini, in condizioni di estrema precarietà abitativa, legale e/o sociale. 

I servizi offerti

Tutte le attività offerti sono sempre affiancate, se necessario, da un servizio di mediazione che permette di facilitare le comunicazioni anche con le persone che sanno comunicare in inglese o francese. 

Al centro Meraki, da gennaio 2022, vengono offerti diversi servizi e attività. Nello specifico: 

  • Il centro Meraki fornisce accoglienza alle persone in bisogno attraverso un servizio di sportello sociale di orientamento e accompagnamento. Gli utenti/Le persone vengono assistite nel disbrigo di pratiche amministrative che non sono di competenza di altri servizi e vengono accompagnati attraverso percorsi personalizzati creati in base alle loro necessità.

    Dopo un primo colloquio conoscitivo, attraverso un sistema di referrals con le diverse organizzazioni presenti nel territorio, viene attivata la rete di servizi necessari a soddisfare le differenti richieste e i singoli bisogni emersi. Più specificatamente, l’assistenza richiesta riguarda principalmente:

    Assistenza legale;

    Assistenza psicologica;

    Assistenza medica;

    Ricerca di corsi di lingua e altre attività ricreative (per adulti) e di attività scolastiche - educative per bambini;

    Assistenza nella ricerca di un lavoro;

    Distribuzione di beni di prima necessità;

    Questioni abitative

    Dall’inizio del progetto (dicembre 2021-gennaio 2022) si sono rivolti al centro Meraki numerosi beneficiari e sono stati aperti diversi casi. In totale sono 468 il numero di casi (per un totale di 954 persone), alcuni di questi sono stati espletati e successivamente chiusi, attualmente si trovano aperti 251 casi.

  • Fin dall’apertura di Meraki, a gennaio 2022, parallelamente al servizio di orientamente e accompagnamento, sono state organizzate varie attività educative e di socializzazione, rivolte alle persone adulte che accedono al centro. Principalmente tali attività hanno riguardato: corsi di inglese (livelli base ed avanzato), laboratori di yoga, laboratori di cucina, laboratori di cucito e uncinetto, laboratori di giardinaggio. L’organizzazione di tali attività è basata sulle particolari esigenze delle persone e sulla disponibilità e attitudini de* volontar*.

  • Quotidianamente viene fornita consulenza e assistenza medica di base e specialistica a tutta la popolazione in situazione di vulnerabilità. Il servizio è offerto dall’associazione Medical Volunteer International (MVI) ogni lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì.

  • Data l’urgente richiesta e l’elevato numero di persone che si trovano a vivere in condizioni precarie, nei pressi del centro Meraki, è stato aperto, in collaborazione con l’associazione Steps, un apposito spazio dove effettuare le distribuzioni alimentari e di beni di prima necessità. In rete con diverse altre organizzazioni non governative si raccolgono le segnalazioni referrals delle situazioni di maggiore vulnerabilità a cui garantire il supporto alimentare.

    Le persone che lo necessitano (individuate tramite il percorso previsto dal servizio di orientamento e accompagnamento) possono presentarsi presso lo spazio di distribuzione su appuntamento ed effettuare una spesa di beni di prima necessità (due volte al mese), grazie ad un sistema di punti che varia in base alla composizione familiare.

Fin dall’inizio, l’attività presso il centro Meraki si è basata su una stretta cooperazione con diverse realtà associative e ONG presenti sul territorio, sia ateniese che della Grecia in generale. Grazie a un attento lavoro di network fatto dalle tre associazioni (Aletheia RCS, One Bridge to Idomeni e Vasilika Moon), è stato possibile stringere e consolidare numerose collaborazioni che hanno permesso e permettono ogni giorno di fornire servizi efficaci e utili alle persone che accedono al centro. Il centro svolge così anche la funzione di punto di connessione per le associazioni presenti sul territorio, con l’obiettivo di rafforzare la rete di collaborazioni e di supporto, in una prospettiva di scambio e condivisione di pratiche e competenze. Il lavoro di collaborazione si svolge solitamente grazie a un sistema di referrals, tramite il quale i/le volontar* rimandano e indirizzano le persone seguite dal servizio di orientamento e accompagnamento alle singole associazioni che si occupano dello specifico bisogno emerso. 

Le principali associazioni con cui avvengono queste collaborazioni sono:

Medical Volunteers International, Attika Human Support, Action for Women, Better Life With Refugees, Light Without Borders, Love & Serve without boundaries, Goodwill Caravan, Mobile Info Team, European Lawyers in Lesvos, Assist, Planeta de Todos, Finding Refuge, Eudaimonia, Space Eye, Steps, Fenix Legal Support, Cribs, No Name Kitchen, Khora, Ankaa, Tolou.

Documentario:
To whom it may concern

Realizzato da Between the Platforms e prodotto dalle associazioni Aletheia RCS, Vasilika Moon e One Bridge to Idomeni tre associazioni impegnate a portare aiuti concreti alle persone che si trovano forzatamente bloccate nei campi per rifugiati in Grecia. A essere protagoniste del documentario sono otto di queste persone, che parlano della loro storia, del loro viaggio verso la Grecia e della loro situazione attuale.

Contattaci per una proiezione o per vederlo!